Nell'antica Roma i tresviri monetales (o triumviri monetales, al singolare tresvir e triumvir monetalis) erano dei magistrati monetari con compiti esecutivi che sovraintendevano, nei riguardi dello Stato, al funzionamento e al controllo della zecca e alla regolarità delle emissioni monetarie, di cui dovevano controllare il peso e la lega. Nel loro ruolo si occupavano della "monetazione ordinaria", contrapposta alla monetazione straordinaria, che poteva essere disposta anche da altri magistrati in conseguenza di specifiche esigenze.
Nel corso della media Repubblica, dal 139 a.C. in avanti, i tresviri iniziarono a coniare monete più personalizzate ove rappresentavano i loro lignaggi, le conquiste dei loro antenati o personaggi di primo piano. Dalla dittatura di Cesare in poi, però, la loro libertà di farlo diminuì, e nel periodo imperiale il conio delle monete raffigurò soltanto l'imperatore e la sua famiglia. La magistratura continuò ad amministrare la produzione di monete anche durante l'età imperiale, fino a esaurirsi al tempo di Aureliano.